Il Senegal affoga nella plastica a causa dell’uso pervasivo delle bustine d’acqua

Aug 31, 2023

In Senegal le bustine d’acqua sono diventate parte integrante della vita. Sono anche un fattore chiave che contribuisce ai rifiuti di plastica che rovinano le strade e le coste della nazione dell’Africa occidentale.

"Ho serbatoi da duemila litri, il che significa che i due serbatoi contengono duemila litri. Dopodiché c'è una pompa, la pompa che aspira l'acqua alla macchina attraverso questi filtri che vedete. Ci sono tre filtri e un filtro a carbone. Il filtro filtra l'acqua e il carbone ne migliora il gusto", spiega Amadou Diallo, produttore di bustine d'acqua.

Pratiche, facilmente acquistabili nei negozi o dagli ambulanti e più economiche delle bottiglie d'acqua, le bustine sono un'alternativa all'acqua del rubinetto, che alcuni cittadini ritengono non filtrata.

"Al momento preferisco bere acqua in bustine perché non mi fido più della qualità dell'acqua del rubinetto, che non è adeguatamente filtrata. Si vedono spesso detriti nell'acqua del rubinetto, quindi le bustine sono più sane e più accessibili", ha condiviso Moustapha, rivenditore.

Secondo un rapporto del Ministero della Pianificazione Urbana, nella nazione dell’Africa occidentale, ogni anno vengono scartate più di 250.000 tonnellate di plastica, mentre solo circa 30.000 tonnellate vengono riciclate.

"Prima ci preoccupavamo dei rifiuti, adesso sono le sacche d'acqua che ci invadono di più e fanno da sfondo al bordo della spiaggia", deplora Pape Diop, direttore di un'associazione per la protezione dell'ambiente.

Secondo Adams Tidjanis, professore di studi ambientali presso un’università privata di Dakar, le bustine d’acqua impiegano 400 anni per decomporsi in microplastiche.

"Questa microplastica (generata da bustine di plastica degradate, ndr) può essere ingerita da animali randagi o anche da pecore e bovini presenti in natura, oltre che dai pesci. E da tempo ci stiamo rendendo conto che mangiamo microplastica da pesce, carne e così via. Quindi quella che era una sfida ambientale - i sacchetti di plastica in natura - è ora diventata una sfida per la salute", ha spiegato il professor Tidjanis.

Nel tentativo di soffocare l’inquinamento da plastica, il governo ha emanato nuove norme relative alle autorizzazioni di produzione. Gli individui o le entità in possesso delle autorizzazioni di produzione esistenti, in particolare per i sacchetti di plastica, non dovranno affrontare alcuna interruzione e potranno continuare le loro operazioni senza ostacoli.

Si potranno invece chiedere nuove autorizzazioni per gli imballaggi in bottiglia. Inoltre, coloro che dispongono di autorizzazioni esistenti per i sacchetti di plastica sono incoraggiati a prendere in considerazione la transizione verso una produzione alternativa, poiché esiste la possibilità che il governo introduca divieti con poco preavviso in futuro.

Fonti aggiuntive• Nadia Colombe Gbané